logo Marco Rovelli -LibertAria-

venerdì 14 maggio 2010
dalle 22.30
immagine:  Marco Rovelli -LibertAria-

LibertAria è il nuovo progetto musicale di Marco Rovelli, dopo l'esaurimento della sua esperienza con Les Anarchistes. E' un percorso che procede in parallelo con la sua esperienza di scrittura, in cui sono implicati a vario titolo - come co-autori ovvero come incontro da cui è nata un'idea - una serie di amici scrittori: Wu Ming 2, Erri De Luca, Francesco Forlani, Maurizio Maggiani, Roberto Saviano.
Marco Rovelli ha ricevuto, in relazione a questo nuovo progetto, il premio Fuori dal controllo 2009 all'interno del Meeting Etichette Indipendenti.

Alcune canzoni si legano direttamente ai libri scritti da Marco Rovelli. La parabola e Dal campo, due canzoni di storie migranti (legati a ''Lager italiani'', ed. BUR, un libro appunto di storie di migranti passati per i CPT, e al libro in uscita ''Servi'', ed. Feltrinelli). Il dio dei denari, una canzone legata alle morti sul lavoro (su cui verte il libro ''Lavorare uccide'', ed. BUR). E così Girotondo, una canzone che nasce dai tentati pogrom ai campi rom.

''Noi sbandati, noi disertori che sosteniamo la terra / Miscredenti d'immensa fede, noi che spalanchiamo il cielo'' - così recita il ritornello di Sbandati (Fuochi sulla montagna), una canzone che richiama la guerriglia partigiana, ma che indica allo stesso tempo una condizione universale, di resistenza ed esodo.
Ed è dall'urgenza di un Noi che parte Indiana, la canzone scritta con Wu Ming 2 in margine a Manituana: ''A me non importa chi sono, Un nome solo è fiato sprecato, Io voglio sognare un sogno in comune, Io devo sapere chi siamo''.
Dal Noi parte L'odore del mondo, canto a margine di Gomorra, nato da un'idea condivisa con Roberto Saviano. Modellata sull'antica melodia ''Briganti se more'', antico inno resistente di un Sud ribelle. Quale l'arma dell'oggi, per chi si vuole sottrarre alla Gomorra? Anzitutto, gli occhi aperti, attenti: il sapere, anzitutto. Ecco allora l'incipit: ''Noi che sappiamo''. Un sapere incarnato in una matericità tattile, nelle cose - in quelle cose, in quell'impasto di calce e sangue che tira giù dall'empireo i frattali dei manuali d'economia. Prendere in mano le pietre e i mattoni e farne pietre d'angolo di una ''nostra'' intifada - in forme da sapere, da immaginare, da creare.
E poi La Comunarda, canzone scritta insieme a Francesco Forlani, un canto che celebra la comunità eretica e ribelle della Comune di Parigi, un canto di rivolta e di amore, dove le due cose tendono a essere la stessa.
Una comunità - quella di chi era a Genova nel 2001 - è cantata anche in L'intimità, canzone che è il risultato di una riscrittura di un testo che Erri De Luca aveva scritto appositamente qualche anno fa per essere musicato: la canzone si intitolava ''Il maggio di Belgrado'', e raccontava la comunità dei belgradesi sotto i bombardamenti della Nato nel 1999. Da Belgrado a Genova, dunque, nel segno di una comunità resistente. Quando cresce il pericolo aumenta pure tutto ciò che salva, recita il ritornello, che poi è un verso di Holderlin tradotto da Erri.
Una comunità fatta di singolarità, ognuna delle quali vuole ''la mia parte di Dio, la mia parte di anarchia'' - come canta il brano (La mia parte, appunto) scritto con Maurizio Maggiani, ispirato a situazioni e personaggi del suo romanzo Il coraggio del pettirosso.

-MARCO ROVELLI-
(Massa, 1969) è uno scrittore e musicista italiano.
Come musicista, l'affermazione di Marco Rovelli è legata alla vicenda musicale dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d'esordio. Oltre che come cantante, la figura di Marco Rovelli si afferma all'interno del gruppo (che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana) anche come autore delle canzoni. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista, con il progetto Marco Rovelli LibertAria, con il quale nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell'ambito del Meeting Etichette Indipendenti. Come scrittore, oltre che per il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, Rovelli è giunto alla notorietà nel 2006, con il libro Lager italiani, un ''reportage narrativo'' interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un'analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Dal libro è stato tratto un omonimo spettacolo teatrale che vede in scena lo stesso autore insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Suoi racconti e reportage sono apparsi su Nuovi Argomenti, il manifesto e l'Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana ''Margini a fuoco'' insieme a Marco Rovelli.

Per informazioni: 328/1811324-335/5916523




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